Dopo il successo dell'ultimo progetto discografico dal titolo "Fai che accada" Biagio Accardi propone una nuova performance:

RITÜALE

Un lavoro essenziale che regala suggestioni più che concetti, con il principale obiettivo di nutrire la bellezza. Momenti sonori e vocali inframezzati da nuove composizioni insieme a quelle dei precedenti dischi.

 

Nel vasto panorama della musica contemporanea, poche opere riescono a incantare l'anima e nutrire lo spirito e di sicuro il nuovo album di Biagio Accardi, intitolato "Fai che accada”, sembra essere proprio una di queste. Con nove tracce che si dipanano come fili d'oro nel tessuto dell'universo, del sentire e della spirituale connessione col tutto, Accardi ci lega a doppio filo con la verità di ciò che siamo e di ciò che siamo con e nella terra che viviamo.

 (Extra Music Magazine)


Un disco che Indaga il potere terapeutico  della musica in modo in cui suono parole e vibrazioni possano convergere in un'unica medicina.

(Maria Stocchi RUMORE MAGAZINE)


“Fai che accada” non è solo un titolo ma piuttosto un mantra. Un disco denso di vita, dentro cui si sprigiona la necessità della felicità, del contatto col tutto, unicum e universale. Ed il suono che incontra la canzone d’autore, diviene mezzo per trascendere l’estetica quotidiana. E sicuramente, rubando quel che troviamo in rete, sicuramente questo è un disco “esperienza” da vivere oltre la melodia che comunque cerca una sua ragione e la trova.

(Silvio Terenzi in collaborazione con il MEIweb)


In questo tempo tecnico di futurismi eccentrici, il suono antico, acustico, apolide di Biagio Accardi sembra svelare segreti lontani dai nostri problemi quotidiani… una canzone d’autore

(Music Map)


Ascoltare questo disco con attenzione è una sfida rivolta solamente a quegli ascoltatori coraggiosi per compiere un viaggio profondo in quella parte dell’esistenza per ricongiungersi con l’animo più profondo che portiamo dentro di noi.

 (Foxy Lady Ascolta)



Nuovo singolo IL BENE

«Così come non esiste il giorno senza la notte, non può esistere il bene senza il male, e viceversa. Dobbiamo riconoscere e accettare entrambe le entità e curarne l'aspetto migliore, poiché il bene si annida nei posti più segreti».


 


Lo spettacolo:

RITÜALE

Le armonie dell'anima


"Ritüale"  è un viaggio alla scoperta delle “armonie dell'anima” che unisce antiche tradizioni con nuove esplorazioni musicali. Performance che si concentra sul potere vibrante del suono, compreso quello delle parole, attraverso versi poetici e dei canti originali. Un'esperienza avvolgente e coinvolgente, in grado di aprire una porta verso la riflessione interiore e la connessione con il mondo che ci circonda. Si crea così un flusso circolare di energia tra il pubblico e l'artista mediante un equilibrio di armonia, intreccio melodico e ritmo.
   
"Biagio Accardi canta melodie viscerali che uniscono la terra al cielo e che lasciano come dopo una mareggiata una brezza tiepida che acquieta il cuore."



LIBRI





"Foglie tra i Palazzi” è un’opera che ispira e rincuora, toglie il superfluo e prende quota: ci si trova così su un albero a condividere una pera con un calabrone; ad osservare un’asina che ride guardando una rosa; a portare il mondo sul manubrio di una bicicletta e a pregare davanti al mare diventando un porto sicuro.


Biagio Accardi ci consegna, con essenzialità poetica, un libro che canta melodie viscerali che uniscono la terra al cielo e che lasciano, “come dopo una mareggiata, una brezza tiepida che acquieta il cuore." Dalla prefazione di Giordano Ruini


Acquistabile in prevendita: https://www.introterra.it/prodotto/foglie-tra-i-palazzi-biagio-accardi/






 "VIAGGIOLENTO NEL POLLINO"

In cammino con il cantastorie


Biagio Accardi è originario di Tortora (CS), Tùrturi in calabrese,  il primo comune della Calabria nord occidentale che si affaccia sul Mar Tirreno, al confine con la Basilicata. Artista, suonatore, studioso, cantastorie da alcuni anni promuove Viaggiolento, un cammino insieme all’asinella Cometa Libera, per tutti Cometina, che lo porta ad esibirsi nei caratteristici borghi del Parco Nazionale del Pollino. Un itinerario a tappe fatto rigorosamente a piedi. L’idea del progetto è nata dalla lettura del libro le “Ragioni dei cantastorie” di Mauro Geraci, docente universitario a Messina e anche lui cantastorie, che parlava di Orazio Strano, un cantastorie siciliano, che girava per il Meridione con il suo asino a cantare e raccontare storie. Nell’introduzione l’autore così presenta il suo progetto.” Mi è sempre piaciuto presentare Viaggiolento come un elogio alla lentezza. Una riflessione sul camminare e il pensare lento. Ma non di quella lentezza statica, quasi immobile. Bensì una lentezza dinamica che fa veicolare un’idea, un concetto o un nuovo modo di pensare la vita”. E così, nel corso della varie edizioni Viaggiolento, promosso dall’Associazione CattivoTeatro, è diventato un’opportunità per riflettere sulle problematiche ambientali, sugli stili di vita, sui saperi e la cultura contadina, promuovendo, ad ogni tappa, incontri, spettacoli, balli, letture poetiche, narrazioni e naturalmente  ballate da cantastorie con le quali Biagio Accardi, e coloro che lo accompagnano per tratti più o meno lunghi, entrano in contatto diretto con la gente del posto, con uno spaccato di società tradizionale e moderna. L’obiettivo principale è quello di ritornare in piazza per sentirsi parte di una comunità che trascorre insieme il suo tempo libero. E allora quale modo migliore se non quello del cantastorie che in tempi passati raggiungeva i paesi più sperduti per portare notizie e raccontare fatti accompagnandosi con la chitarra e il cartellone illustrato?

Il diario di una edizione di Viaggiolento è ora diventato un libro, per la Collana Viaggiarelentamente, dove Biagio racconta, in modo coinvolgente, questa sua esperienza che ogni anno si rinnova sempre più ricca di contenuti. Leggere questo libro è come avere in mano una guida molto particolare dove alla descrizione di posti meravigliosi (il Parco Nazionale del Pollino è patrimonio UNESCO), si accompagnano narrazioni dalle quali emergono i caratteri più veri di gente che ancora vive rispettando i ritmi della terra, che prova a praticare nella realtà “un altro mondo possibile”.

Nei vari capitoli si liberano sorprese sempre diverse ad ogni tappa, un mosaico di situazioni descritte con cura e precisione, proprio con “lentezza” per capire ed assimilare, ma soprattutto gustare i racconti e il viaggio.